Sito in manutenzione, alcuni link potrebbero non funzionare correttamente

Ajax e controlli asincroni

Ajax è l’acronimo di “Asynchronous JavaScript and XML”, ossia un meccanismo asincrono basato sull’oggetto HTML XMLHttpRequest inserito nelle specifiche W3C nel 2004 per inviare in modo asincrono richieste al server e ricevere le relative risposte. Inizialmente pensato per informazioni strutturate con il farraginoso XML, si è evoluto per supportare il più leggero e versatile JSON.

L’obiettivo delle richieste asincrone è di consentire all’utente di proseguire con l’attività sulla pagina web mentre il serve elabora le informazioni che via via il client invia al server, come esito dell’elaborazione delle attività svolte dall’utente.

I clienti di posta Gmail, Yahoo, Outlook,… funzionano con questa tecnologia, così come tutte le applicazioni disponibili sul web (es: strumenti office). Il paradigma di programmazione cambia rispetto ai siti web “tradizionali” e si va verso un modello “Rich Client” che per le applicazioni web viene denominato “RIA – Rich Internet Application”. In caso estremo l’applicazione si compone di una “single page application”. Ossia una singola pagina web che contiene tutti i javascript per dare alla pagina il comportamento dinamico, si tratta di fatto di applicazioni client/server realizzate utilizzando i browser come ambiente “runtime” per il client.

Questa piccola premessa perché ho de domande che non trovano risposte, vorrei condividerle per vedere se qualcuno ha una risposta.

1) Perché molti si sforzano di rendere i controlli AJAX sincroni inventandosi throbber, overlay o altri archibugi ce rendono le applicazioni inusabili? A mio avviso non si può rendere asincrono ciò che nasce sincrono e non si può rendere sincrono ciò che nasce asincrono. Ho visto un’applicazione letteralmente resa inusabile da una clessidra che compare a ogni click dell’utente.

2) Perché a distanza di ben 12 anni da quando esistono le potenzialità delle XMLHttpRequest nascono ancora applicazioni web che completamente sincrone. Il sincronismo va bene se il backend è un mainframe (elevata potenza di calcolo senza parallelismo) non se il backend è un sistema distribuito (basse prestazioni a singolo core, elevata capacità di parallelismo). Di recente un collega mi ha parlato di un suo cliente con una procedura di SSO che impiega oltre 55sec per terminare il processo di logon. Mi ha spiegato,che oltre all’autenticazione il sistema deve recuperar le informazioni utente da altri 6 sistemi di cui 3 di terze parti e la fa in modo sincrono, serializzando le richieste. Il dubbio che ci è venuto ma se un sistema “terze parti” non è raggiungibile? Ci siamo guardati.. “Eh va in time-out.” (forse non lo fa ma ci saranno sicuramente problemi)

Se qualcuno ha una risposta a questi due punti mi aiuta a dormire meglio (scherzo dormo bene lo stesso 🙂 ).


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

WP to LinkedIn Auto Publish Powered By : XYZScripts.com